Cancellazione Protesti Roma

Cancellazione protesti Roma ⭐ Tornare al credito si può e si deve con la riabilitazione, ossia la cancellazione protesti!

Cancellazione protesti Roma: definizione

La cancellazione protesti Roma è essenziale quando un assegno non viene pagato e comporta un protesto presso il Registro Informatico della Camera di Commercio, ossia la banca dati ufficiale dove vengono immessi tutti i nominativi delle persone che hanno subìto una levata di protesto negli ultimi 5 anni. In altre parole questo consiste nell’accertamento da parte di un Ufficiale Giudiziario del mancato pagamento di una cambiale o assegno bancario/postale. Per rimediare ed evitare conseguenze gravi il soggetto interessato deve necessariamente procedere alla cancellazione che può essere fatta: Mediante un’apposita istanza presentata al Tribunale di competenza; Dopo 5 anni, in questo caso l’eliminazione del protesto avviene in modo automatico.

Ufficio cancellazione protesti Roma

Sul territorio nazionale sono diversi gli uffici adibiti alla cancellazione protesti assegni e cambiali. Tuttavia, prima di avviare la procedura è bene sapere come presentare in modo corretto la domanda volta alla cancellazione del protesto e cosa fare per evitare di incorrere in sanzioni. La domanda di cancellazione del protesto relativo alla cambiale/tratta può essere prodotta soltanto nel caso in cui il debitore:

  • abbia provveduto al pagamento della cambiale/tratta accettata entro un anno dalla levata del protesto;
  • sia stato protestato per errore;
  • abbia ottenuto dal Tribunale competente la Riabilitazione.

La domanda di cancellazione relativa al protesto di assegno può essere inoltrata se:

  • il debitore è stato protestato erroneamente;
  • il debitore ha ottenuto dal Tribunale di competenza la Riabilitazione.

In alternativa è possibile attendere 5 anni dal momento in cui il protesto è stato iscritto nel relativo Registro Informatico. Tale registro, che è accessibile al pubblico ai fini della consultazione, contiene quindi protesti per una durata di 5 anni, trascorso tale periodo la cancellazione è automatica.

Un punto di riferimento nella gestione protesti a Roma

Se hai bisogno di provvedere alla cancellazione di un protesto ma non sai da dove iniziare, non temere. La nostra azienda è una realtà consolidata nel settore che ti assiste in ogni fase e ti guida nella gestione della pratica. Contattandoci avrai l’occasione di parlare con un esperto che saprà illustrarti in modo dettagliato tutti i documenti necessari per l’istanza di cancellazione del protesto. Chi ha a che fare con un protesto spesso non sa di cosa si tratta né come agire per rimediare. Cerca su Internet la risposta alle proprie domande ma non riesce a gestire in modo ottimale una pratica di cancellazione.
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Cancellazione dei protesti a Roma

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Cancellazione dei protesti a Roma

Cancellazione protesto

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Provvediamo anche a visure certificati e protesti nonché alla domanda di annotazione avvenuto pagamento di cambiale/tratta protestata.

Cancellazione dei protesti a Roma

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Cancellazione Protesti Roma

Una volta protesta ci sono delle conseguenze penali e legali che arrivano a identificare la posizione economica del soggetto e che deve poi intraprendere delle procedure di cancellazione protesti.

Nella cancellazione protesti ci sono delle condizioni che portano ad avere la necessità di rivolersi ad un avvocato. La legge non richiede la presenza di questo soggetto, ma è consigliato poiché occorrono dei termini legali che sono sconosciuti ai privati. Considerate che oggi ci sono degli studi che sono specializzati in tutto quello che riguarda le pratiche di cattivo pagatore, protestato oppure di pignoramento a saldo di un debito non pagato.

In questi anni sono aumentati molto le persone che si ritrovano in questa situazione, le aziende sono state quelle duramente colpite, come i fornitori e perfino coloro che erogano dei servizi. Inoltre l’assegno è un metodo di pagamento che può essere eseguito perfino dal privato purché esso abbia un conto corrente certificato e attivo.

Come si diventa soggetti protestati? Questo è molto semplice perché non è detto che ci sia un interesse di frode, anzi in molti casi lo si diventa senza saperlo finché non si compare nel registro ufficiale dei protesti. Una volta emesso un assegno, magari post datato è facile che poi qualcuno se ne dimentichi, specialmente perché è possibile incassare questo assegno entro 8 giorni ai 15 giorni.

Purtroppo in una settimana ci possono essere spese impreviste e, in questo caso, si corre il rischio di avere poi il conto scoperto con un soggetto che cerca di incassare il dovuto. Vero è che se si parla di post datati, allora possiamo inserire una data di riscossione che sia molto lunga e in questo lasso di tempo si corre il rischio di avere poi il problema di non avere del denaro.

Cancellazione Protesti Roma

Per quanto riguarda invece le aziende o società, nei pagamenti che avvengono con assegni bancari, è possibile che essi vengano incassati a 2 o a 3 mesi, dipende sempre dagli accordi che si prendono con i fornitori. Non dimentichiamoci poi delle cambiali, anch’esse sono un altro modo per versare del contante che interessi il pagamento o saldo dovuto alla fine.

Dunque ci sono dei tempi che possono poi far commettere degli sbagli. Inoltre c’è un altro piccolo problema, vale a dire che tanti cittadini, ora che sono costretti a pagare con dei metodi di pagamento tracciabili quando la somma da saldare è superiore ai 999 euro, ecco che circolano molti più assegni rispetto al passato.

Ad ogni modo quando c’è un assegno che non viene saldato, si rischia di avere una denuncia per lo scoperto. Il soggetto che è il creditore, che si rende conto che l’assegno è scoperto, deve iniziare un procedimento giudiziario che avviene tramite n notaio o un ufficiale giudiziario. Infatti questa è una delle pecche che rientrano nel sistema di rilascio dei titoli di credito, vale a dire che se un conto è scoperto, in caso di continua emissione di debiti, non c’è poi una denuncia d’ufficio.

Ci sono però delle procedure da seguire e tra queste ritroviamo proprio quello che interessa il procedimento per la segnalazione. Il cliente può fare la denuncia appena scopre di aver tra le mani un assegno scoperto. La denuncia può essere fatta poi entro un massimo di 90 giorni. Però più tempo aspettate e più tempo dovrete aspettare per eventuali procedure di recupero dei crediti.

Cancelli protesti entro l’anno

Cancelli protesti entro l’anno

La persona che si ritrova ad essere protestato, potrà effettuare della cancellazione protesti solo seguendo determinate procedure. Intanto è possibile, tramite avvocato, fare una procedura bonaria.

Molte aziende, che si ritrovano in difficoltà, arrivano a trovare degli accordi con il proprio creditore. Un esempio sono le aziende che purtroppo si ritrovano ad avere una scarsa liquidità e dei problemi con una serie di pagamenti che sono in ritardo. Una situazione che, durante la pandemia, è peggiorata tanto che gli scoperti oggi sono tantissimi.

Dal protesto ci sono sempre delle conseguenze che rischiano di peggiorare la condizione dell’azienda. Anche se essa è in attivo, rischia di non poter avere poi dei prestiti, dei finanziamenti che andrebbero a coprire i debiti più urgenti.

Qui è necessario intervenire con delle cancellazioni per dei protesti che siano veloci, ma che devono essere seguite da parte di un avvocato perché le procedure devono tenere in considerazione quale sia la posizione del debitore. Prima di tutto si verrà inseriti all’interno del registro dei protesti che indica che siete dei cattivi pagatori. L’assegno scoperto è una comprova di quello che è stato eseguito, cioè che il soggetto ha deciso di emettere un assegno che poi non ha ricoperto.

Se poi ci sono già delle situazioni recidive oppure il soggetto, nello stesso giorno, ha emesso più assegni scoperti, c’è il reato di truffa fraudolenta.

Per la Cancellazione protesti si deve, prima di tutto, pagare il debito, perfino se esso è a distanza di qualche anno. Si deve poi inviare una richiesta di riabilitazione al tribunale competente che si trova in ogni provincia. Questo vuol dire che se abitate a Roma dovete rivolgervi al tribunale di Roma.

Naturalmente l’ufficio potrà poi rilasciare un decreto di riferimento alla pratica che interessa il soggetto. C’è a questo punto la scelta del tribunale. Quest’ultimo può accettare la pratica oppure rifiutarla. Se viene rifiutata è necessario fare un ricorso.

Ora inizia però il lavoro di un avvocato. Infatti è necessario che la richiesta sia presentata con:

  • Dati anagrafici del soggetto protestato
  • Atto di protesto notificato correttamente
  • Titoli protestati
  • Visura dei protesti (da richiedere alla camera del commercio)

Nota bene: se si parla di una società è necessario che ci sia una richiesta controfirmata dal rappresentate legale.

Per richiedere le Cancellazioni per dei protesti si ha un tempo di 5 anni. Entro massimo 30 giorni si ha la possibilità di avere una risposta. La richiesta vi è stata rifiutata? Allora è necessario fare ricorso, massimo in 10 giorni, in Corte d’Appello.

Ci sono dei pagamenti per quanto riguarda la commissione di ogni assegno. Si pagano, attualmente 8 euro, per ogni assegno che risulta scoperto e che è stato denunciato.

Notiamo che dunque che ci sono una serie di elementi che devono essere eseguiti per via legale. Ovviamente è preferibile che si sia seguiti da un avvocato che possa valutare i tempi o velocizzare la Cancellazione protesti poiché è in grado di capire eventuali cavilli che non sono assolutamente facili da capire.

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Cancellare protesti erronei o illegittimi

I casi di errori giudiziari, specialmente quando si parla di assegni, sono all’ordine del giorno. Inoltre non è escluso che ci siano dei problemi dati direttamente dalla banca. Per esempio un utente decide di fare un assegno, ma il soggetto che lo deve riscuotere, si ritrova a riprendere il suo denaro proprio quando ci sono degli aggiornamenti oppure magari in quel momento, all’interno della banca, non è consentito fare il rimborso. In questo caso scatta immediatamente la mancata riscossione.

Alle volte le banche si rendono conto che l’errore è il proprio e quindi rimandano il cliente ad un altro giorno, ma molte volte, specialmente in questi 2 anni di pandemia, dove la crisi economica ha portato le banche a ridurre o a cercare di dilazionare i pagamenti e i versamenti, è capitato spesso.

Purtroppo il personale non si è ritrovato nemmeno in grado di capire la situazione e questo ha provocato poi una serie di problematiche che hanno interessato dei soggetti protestati. In tanti si sono ritrovati a dover capire la situazione e poi a dover procedere, in via autonoma, alla cancellazione protesti.

Sicuramente non è giusto, ma purtroppo sono casi che capitano e dunque è necessari richiedere la cancellazione, con gli atti e i documenti che sono stati inoltrati al protestato, direttamente al registro ufficiale dei protesti seguendo le procedure prescritte.

Problemi con assegni con firma falsificata

Questa è una delle truffe vecchie come le banche, cioè quello del problema degli assegni falsificati. Esistono molti modi per appropriarsi di un libretto di assegni di un utente o di un’azienda, come ad esempio rubarlo. Da questo punto ci sono poi dei tentativi di imitazione delle firme che portano ad avere tantissimi assegni, non eseguiti da parte dell’intestatario del conto corrente, che vengono immessi nel mercato. A questo punto si corre il rischio di avere a che fare con dei protesti.

Purtroppo c’è una sorta di cattiva abitudine, da parte di coloro che purtroppo hanno avuto il furto, di non denunciare o, peggio ancora, di non rendersi conto di aver perso il libretto perché semplicemente non lo usano mai.

Infatti, quando si subisce un furto in casa o in azienda, la prima cosa da fare è controllare che ci siano i libretti degli assegni. Se avete il dubbio o non ricordate se avevate o meno questi libretti, diventa necessario contattare la banca che potrà darvi delle spiegazioni. Se non vi ritrovate dei libretti, allora dovete denunciare alla polizia l’accaduto e poi bloccare immediatamente, tramite il supporto della banca, i seriali che appartengono al libretto che vi è stato rubato.

Questo è quello da fare quando c’è un furto, ma ci sono perfino i prestanomi. In ambito bancario ci sono molte persone che sono totalmente all’oscuro di quello che capita quando si parla di assegni. I raggiri sono fatti a tanti stranieri, persone “ignoranti” a livello economico o che hanno la necessità di denaro. Il prestanome è colui che spesso si ritrova, in modo inconsapevole, ad avere dei debiti che lo hanno mandato in protesto.

Per essi la cancellazione protesti avviene in modo diverso. Devono eseguire una causa per verificare la firma e se essa risulta falsa, dopo la sentenza di perizia calligrafica e di una mancanza di controllo della firma dalla banca, si procede alla cancellazione protesti e il debito viene poi denunciato a sconosciuti.

Uno dei problemi tipici e che tanti operatori di banca non controllano le firme, dando per scontato che l’assegno sia valido e questo provoca seriamente tantissimi problemi.

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Saldato il debito, come procedere alla cancellazione protesti?

La cancellazione protesti avvengono dopo 5 anni, sempre con una procedura che deve essere eseguita dal protestato con la richiesta di riabilitazione del proprio nome perché ormai sono decorsi i termini. Tuttavia se non volete aspettare 5 anni, che sono un lasso di tempo molto lungo, specialmente quando si parla di aziende che hanno la necessità di avere dei contanti o dei finanziamenti, allora dovete saldare per intero il debito contratto.

Dovete pagare l’assegno ed eventuali moratorie che vi sono ricadute. Una volta effettuato questo primo passo di riabilitazione del vostro nome, si procede a:

  • Presentazione degli atti per la procedura di cancellazione
  • Documenti che convalidano il pagamento
  • Decreto per la cancellazione

Il tutto deve essere inviato, anche come posta raccomandata o con solleciti di velocizzazione della sentenza, al tribunale di commercio della provincia di residenza. In poco tempo, in 30 giorni, si ha la decisione del giudice e quindi la cancellazione, se la richiesta è stata verificata.

Richiesta e procedura dopo il saldo eseguito

La richiesta per della cancellazione protesti avviene o dopo 5 anni in cui sono decorsi i tempi di recupero dei crediti, quindi alla fine il protestato ha dei reati che sono caduti in prescrizione, oppure solo dopo che si è saldato il debito. Infatti la richiesta di un saldo del denaro che è stato poi la causa del protesto, deve venire restituito per intero, comprese eventuali sanzioni che vi sono ricadute sopra.

Una volta che c’è la sicurezza che il debito è stato saldato si ha la possibilità della riabilitazione del proprio nome in tempi brevissimi. Se non ci sono questi elementi basici, cioè non ci sono dei documenti che verificano che tutto è stato saldato, allora è normale che la procedura per la cancellazione verrà rifiutata. Perfino in corte d’appello ci sarà una seconda visione delle pratiche e di conseguenza ci sarà nuovamente un rifiuto.

Ricordiamo che la richiesta della cancellazione avviene con un pagamento di oneri amministrativi e tassativi che sono dettati dalle procedure del tribunale, quindi pensate bene ai costi e a quale sia la reale posizione che avete con la banca.

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